Il Treno della B
Nella vita si rimane sempre affezionati a qualcosa o a qualcuno, ad amici, posti, oggetti o alla squadra del cuore. Benché ormai da più di 10 anni io viva nella capitale inglese, il Pisa mi è rimasto nel cuore. D'altronde come non posso? visto che ai colori nerazzurri ho dedicato a tempo pieno più di 35 anni della mia vita...
Ma c’è qualcos’altro che mi tiene legato e mi unisce al mio passato, è la grande amicizia che ho sviluppato in tutti quegli anni con i tanti tifosi nerazzurri, che hanno vissuto con me tante esperienze, sia belle che brutte. E’ incredibile come dopo tutto questo tempo continuano a chiamarmi e chiedermi di ritornare in Italia.
Il 17/06/2007:
per tutta la mattina non facevo che pensare a quel treno che tornava da Salerno, non potevo credere che per fare 600 chilometri ci voleva tredici anni. Sul quel treno maturai la decisione di lasciare l'Italia. Ma non potevo lasciarlo il mio Pisa in promozione non potevo proprio, amavo troppi questi colori per lasciarli in un campionato cosi deprimente. Cosi decisi di rimanere in Italia finché il mio Pisa non fosse tornato almeno in C1. Cosi dopo pochi anni, e dopo che quel treno aveva attraversato le stazione della promozione, interregionale, della C2, giunse alla stazione della C1; saltai quindi dal treno, convinto che presto poteva arrivare alla stazione della serie B. Non avrei mai pensato che ci avrebbe messo tanti altri anni prima di raggiungere la giusta e meritata meta.
Ma eccoci al 17/06/2007, finalmente si vede il cartello Pisa, si siamo arrivati alla stazione della B. Mi sono ritrovato in quella stazione da solo; sentivo i canti e le urla di gioia della mia curva “Nord” , ma per la prima volta non ero io a lanciare i cori dei festeggiamenti per una promozione. La mia stazione quel giorno era a 1500 chilometri, ma la gioia che provavo copriva tutta la distanza che c’era da qui fino alla “Rena”. Rimango li da solo a pensare ai tanti miei amici che purtroppo avevano sbagliato treno e invece di quello della B avevano preso quello diretto lassù, sopra le nuvole. Sì, ero felice la sera 17/06/2007, non ho bevuto, non ho pianto, non ho cantato, ma ero felice e orgoglioso di vedere quel gran cartello con la scritta "Benvenuti a Pisa".
”Pietro "San Romano"
Nella vita si rimane sempre affezionati a qualcosa o a qualcuno, ad amici, posti, oggetti o alla squadra del cuore. Benché ormai da più di 10 anni io viva nella capitale inglese, il Pisa mi è rimasto nel cuore. D'altronde come non posso? visto che ai colori nerazzurri ho dedicato a tempo pieno più di 35 anni della mia vita...
Ma c’è qualcos’altro che mi tiene legato e mi unisce al mio passato, è la grande amicizia che ho sviluppato in tutti quegli anni con i tanti tifosi nerazzurri, che hanno vissuto con me tante esperienze, sia belle che brutte. E’ incredibile come dopo tutto questo tempo continuano a chiamarmi e chiedermi di ritornare in Italia.
Il 17/06/2007:
per tutta la mattina non facevo che pensare a quel treno che tornava da Salerno, non potevo credere che per fare 600 chilometri ci voleva tredici anni. Sul quel treno maturai la decisione di lasciare l'Italia. Ma non potevo lasciarlo il mio Pisa in promozione non potevo proprio, amavo troppi questi colori per lasciarli in un campionato cosi deprimente. Cosi decisi di rimanere in Italia finché il mio Pisa non fosse tornato almeno in C1. Cosi dopo pochi anni, e dopo che quel treno aveva attraversato le stazione della promozione, interregionale, della C2, giunse alla stazione della C1; saltai quindi dal treno, convinto che presto poteva arrivare alla stazione della serie B. Non avrei mai pensato che ci avrebbe messo tanti altri anni prima di raggiungere la giusta e meritata meta.
Ma eccoci al 17/06/2007, finalmente si vede il cartello Pisa, si siamo arrivati alla stazione della B. Mi sono ritrovato in quella stazione da solo; sentivo i canti e le urla di gioia della mia curva “Nord” , ma per la prima volta non ero io a lanciare i cori dei festeggiamenti per una promozione. La mia stazione quel giorno era a 1500 chilometri, ma la gioia che provavo copriva tutta la distanza che c’era da qui fino alla “Rena”. Rimango li da solo a pensare ai tanti miei amici che purtroppo avevano sbagliato treno e invece di quello della B avevano preso quello diretto lassù, sopra le nuvole. Sì, ero felice la sera 17/06/2007, non ho bevuto, non ho pianto, non ho cantato, ma ero felice e orgoglioso di vedere quel gran cartello con la scritta "Benvenuti a Pisa".
”Pietro "San Romano"